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Ricorso
contro la variante di Piano regolatore del Quartiere di Bellinzona relativa al Piano particolareggiato del nuovo Quartiere Officine – PP-QO.

(Il Municipio ritiene che i miei argomenti siano pensieri personali e soggettivi.)  (sic!)

Il nulla alle Officine

Alle FFS le Officine non servono perché i treni li prendono in leesing o a noleggio.
Le FFS hanno rifiutato l’idea di un “Centro di competenze” proposto dal Cantone e dal Comune perché a loro interessa solo contabilizzare la rivalutazione dei “loro” terreni.
Lo sa benissimo anche il Signor Christian Vitta che, prima di diventare Consigliere di Stato, in collaborazione con la SUPSI, era stato incaricato, di studiare l’eventuale “Centro di competenze”.
Per il Cantone e la Città sarebbe stato facile dire: il terreno ve lo comperiamo noi!
Quel terreno, contaminato, oggi, vale molto meno di Fr. 500.- al mq, per cui: Fr. 500.- x mq 120’000 = Fr. 60’000’000. Avrebbero potuto dire: ve ne diamo il doppio (Fr. 120 milioni) ma ce lo date come l’avete ricevuto. Prendere o lasciare!
Invece, Comune e Cantoni, si piegano ai desiderata delle FFS. Trasformano i terreni industriali in zone residenzili e commerciali, con indici di sfruttamento molto elevati (is 2,2); a titolo di paragone, l’indice più alto, a Bellinzona è di 1.8 e riguarda i terreni edificati lungo il viale Stazione.
Nuovo valore del terreno FFS? Fr. 2’500.- /3’000.- al mq.
Poi le FFS danno l’impressione di essere generosi: cedono al Cantone e al Comune 40’000 mq dei “loro” terreni. Come mai? Sono terreni a nord, lontani dalla città e dalla Stazione ma, soprattutto, c’è la “Cattedrale”, che è un bene protetto; figuriamoci se le FFS vogliano assumersi una tale rogna!
A chi spetteranno i costi per il restauro, la ristrutturazione e la gestione di quel “bene”?
Cantone e Comune hanno organizzato un “Mandato di Studio in parallelo” per progettare l’area con l’idea di realizzare un quartiere cittadino. Cosa propone il progetto prescelto? Una Almenda! Cos’è?
Nel Medioevo germanico, territorio comune indiviso, situato fuori del villaggio agricolo, dove i membri della comunità potevano andare a far legna o mandare al pascolo gli animali. (dal vocabolario Treccani)
E’ questo che vogliamo? Un’area di pascolo con mucche e pecore, nel quale hanno resuscitato un rigagnolo che era stato intubato, su cui si affacciano la “Cattedrale” ed edifici residenziali (presuntamente di lusso)?
Quanto è costato il “Mandato di Studio in parallelo”? Chi l’ha pagato?

L’iter è andato avanti e il Consiglio Comunale ha approvato la variante di Piano regolatore del Quartiere di Bellinzona relativa al Piano particolareggiato del nuovo Quartiere Officine – PP-QO.

Come già scritto nelle Osservazioni trasmesse, a tempo debito, al lodevole Municipio di Bellinzona, Osservazioni alle quali non ho ancora ricevuto risposta, Osservazioni che allego a supporto del presente ricorso, il “Piano particolareggiato Quartiere Officine – PP-QO”, in oggetto, è totalmente privo di legalità.

A complemento di quanto già esposto nelle Osservazioni allegate aggiungo:

  1. Una “base pianificatoria” deve considerare l’intero comparto, non può limitarsi ad una sola proprietà, nel caso specifico l’area delle Officine; si devono comprendere tutti i terreni delimitati da via Ludovico il Moro, dal viale Officine, da via San Gottardo, da via al Prato e da via Paradiso; va definito il rapporto con le stesse strade, anche con il fronte dirimpetto.
  2. Gli arretramenti degli edifici B1, B2, B3 rispetto al viale Officina non sono giustificati; non c’è una sezione che indica il rapporto degli edifici con il viale o una sezione o uno schizzo che indichi cosa può o deve diventare questo importante e storico viale. E’ un arretramento assurdo che non tiene conto del Quartiere San Giovanni (in specie del suo disegno originale) e dell’allineamento degli edifici che si affacciano su via San Gottardo e in parte sul viale Officina.
  3. Pretestuosa anche la decisione di salvaguardare gli edifici A1, A2, A3 che risulteranno del tutto decontestualizzati.
  4. Gli edifici previsti, EP3, EP4, EP6, hanno un rapporto irrispettoso (illegale) con gli edifici privati che si trovano lungo via San Gottardo, via al Prato e via Paradiso, ma è irrispettoso anche il loro rapporto con la “Cattedrale”.
  5. E’ evidente che l’indice di sfruttamento 2.0, concesso ai terreni che rimarrebbero di proprietà del Cantone e del Comune, va concesso anche alle proprietà private che si trovano lungo via San Gottardo, via al Prato e via Paradiso.
  6. Nell’ambito di una “base pianificatoria” andrebbe fatta una riflessione seria anche sul futuro delle proprietà a nord di via al Prato e a nord-ovest di via San Gottardo.
  7. Nella “base pianificatoria” si deve definire, in modo chiaro, il rapporto tra l’area delle Officine e l’area, rialzata, a nord-ovest dei binari della ferrovia; il rapporto con la Stazione ferroviaria; e anche il rapporto con il viale Stazione; rapporti e relazioni che sono carenti per non dire assenti (nel progetto del MSP originale si poteva perlomeno intuire una relazione tra l’area bassa delle Officine e la zona rialzata a lato dei binari).
  8. Ho sempre sostenuto che l’area delle Officine doveva essere riservata per lavoro, industria leggera, artigianato, start up, ricerca, istruzione, … e propongo anche l’industria del turismo, con la scuola alberghiera e un albergo significativo e ristoranti, bar, locali dedicati alla musica e al rumore dove anche i giovani possano trovare il loro spazio, la loro libertà. Avevamo anche proposto l’Ospedale Cantonale.
  9. In tempi non sospetti avevo scritto che il nuovo CEO (amministratore delegato) delle FFS avrebbe capito l’assurdità di inserire contenuti residenziali al centro dell’area delle Officine in una “città” che soffre di una spaventosa bolla immobiliare. Cantone e Comune si sono già piegati alle nuove richieste delle FFS!
  10. Il calcolo dell’indice di sfruttamento deve essere calcolato sulla base della superficie edificabile! Nell’indice di sfruttamento non si possono calcolare le superfici degli spazi pubblici (percorsi pedonabili e ciclabili, strade, piazze, parchi e pascoli).
    E’ evidente che gli indici di sfuttamento proposti, in questo progetto di variante di Piano regolatore del Quartiere di Bellinzona relativa al Piano particolareggiato del nuovo Quartiere Officine – PP-QO, sono del tutto illegali. (non ho deciso io gli Indici di Sfruttamento e neanche l’obbligo di applicare un IS)
  11. .L’evoluzione del Piano particolareggiato del nuovo Quartiere Officine dimostra che alle FFS non interessa contribuire al disegno e allo sviluppo della città, addirittura pretendono di mantenere quel loro obbrobrio sull’angolo sud-est del comparto. Alle FFS interessa solo di capitalizzare la rivalutazione dei “loro” terreni.

Constatando una evidente carenza di informazioni per elaborare tutte queste problematiche e i tempi estremamente ristretti, che hanno anche impedito di consultare i “cittadini”, ci si chiede con quale consapevolezza i Consiglieri Comunali abbiano potuto farsi una opinione completa e coerente per decidere.

Purtroppo tutti si riempiono la bocca con la parola “città” senza conoscerne il significato; che non dipende dal numero di abitanti!

Renato Magginetti

Allegato:

Osservazioni al “Piano particolareggiato Quartiere Officine – PP-QO”

(Il Municipio di Bellinzona non ha mai preso posizione su queste mie “Osservazioni”)

Questo studio, del “Piano particolareggiato Quartiere Officine – PP-QO”, è totalmente privo di legalità per il semplice motivo che Bellinzona non ha ancora allestito la verifica del dimensionamento delle zone edificabili dei Piani Regolatori secondo i parametri aggiornati contenuti nella scheda R6 “Sviluppo degli insediamenti e gestione delle zone edificabili” del Piano direttore cantonale (PD), versione del 3 settembre 2021, approvata dal Gran Consiglio il 21 giugno 2021.

A pagina 12 del “Piano particolareggiato …”, capitolo 2.3.2 Pianificazione di ordine superiore, si legge:

a. Piano direttore cantonale
Fatta eccezione per la scheda R/M6 relativa al Programma d’agglomerato, nel Piano direttore cantonale l’area delle Officine FFS di Bellinzona non ha un’indicazione particolare. Essa è considerata come parte integrante del tessuto edificato urbano, senza ulteriori specificazioni. Considerata l’ampiezza e l’importanza strategica dell’area, la pianificazione deve attenersi ai criteri fissati nella Scheda R6 “Sviluppo degli insediamenti e gestione delle zone edificabili”, e nella scheda R10 “Spazi pubblici e qualità dello spazio costruito” per quanto riguarda la qualità urbanistica.

b. Programma d’agglomerato del Bellinzonese di terza generazione (PAB 3)
Il Programma d’agglomerato del Bellinzonese di terza generazione (PAB 3) dell’ottobre 2016 contiene nell’ambito dello scenario auspicato per gli insediamenti la misura I 1.1, che prevede la creazione di un Centro di competenza trasporti e mobilità ferroviario – Officine FFS nell’ambito dello sviluppo di un nuovo quartiere urbano capace di accogliere posti di lavoro e abitanti sotto il segno dello sviluppo centripeto di qualità. La pianificazione dell’area rientra quindi negli obiettivi del PAB 3 e coincide con la misura I 1.1.

c. Programma d’azione comunale(PAC)
Il Programma d’azione comunale per lo sviluppo centripeto di qualità (PAC), elaborato nel settembre 2020 sulla base di piani d’indirizzo fatti elaborare dal Municipio a 3 gruppi interdisciplinari mediante una procedura di mandati di studi paralleli nel corso del 2019, indica il Comparto Officine quale principale polo di sviluppo nel comparto centrale della Città (sigla Be-PS1). Si indica come azione quella di “tradurre il risultato del MSP in una variante di Piano regolatore, a cui far seguire i concorsi di architettura per la realizzazione del nuovo comparto”.

Faccio presente che la decisione di considerare “il Comparto Officine quale principale polo di sviluppo nel comparto centrale della Città” e relativi contenuti e quantità, non scaturiscono dalle proposte fatte elaborare dal Municipio a 3 gruppi interdisciplinari sul tema “Programma d’Azione Comunale” (PAC), mediante una procedura di mandati di studi paralleli nel corso del 2019!!!

Il Municipio ha imposto a questi 3 gruppi interdisciplinari di non considerare l’area delle Officine FFS che avrebbe fatto parte di un altro studio in parallelo al quale sono stati invitati altri 5 gruppi interdisciplinari, che hanno lavorato senza conoscere l’esito del mandato di studio parallelo “Programma d’Azione Comunale” (PAC).
Dunque, i contenuti e le loro quantità, imposti ai 5 gruppi interdisciplinari invitati al mandato di studio in parallelo per il “il Comparto Officine”, sono stati decisi dal Cantone, dal Municipio di Bellinzona e dai responsabili delle FFS. (Assumetevi le Vostre responsabilità).
Solo dopo l’esito dei 2 mandati di studio è stato incaricato l’architetto, docente e paesaggista Signor Andreas Kipar di formulare il “Programma d’Azione Comunale” (PAC) definitivo.
In questo PAC sono elencati e descritti, in modo scrupoloso e pedissequo, tutti i desiderata del Comune ed evidentemente delle FFS.
Nessuna delle proposte formulate dai 3 gruppi interdisciplinari invitati al mandato di studio parallelo “Programma d’Azione Comunale” (PAC), è stata considerata.

Siete sicuri che questo processo sia stato gestito in modo corretto, coerente e legale?

Indipendentemente da questo:

  1. Il progetto urbanistico (“pianificatorio”) deve comprendere l’intero comparto definito da via Ludovico il Moro a sud, dal viale Officine e da via San Gottardo ad ovest, da via al Prato a nord e da via Pantera e dalla ferrovia ad est. Purtroppo così non è.
    Non è tollerabile che le proprietà private lungo via San Gottardo e fino a via al Prato e le proprietà tra via Pantera e via al Prato siano escluse dal progetto urbanistico; soprattutto considerando che la previsione riguarda i prossimi 50 anni.
    E’ inammissibile il rapporto proposto tra le costruzioni private lungo via San Gottardo e le retrostanti costruzioni previste sul terreno di proprietà FFS.

  2. In un territorio (Bellinzona e Nuova Bellinzona) confrontato con una spaventosa bolla immobiliare non vi è interesse, neanche da parte delle FFS, di concepire contenuti residenziali nel comparto in oggetto.
    Infatti le FFS hanno già chiesto (e ottenuto) di poter inserire contenuti misti al posto delle residenze.
    L’avevamo già scritto, sul “Quaderno” del Forum Alternativo n. 29 del 10 dicembre 2020; vedi allegato.
    Non si considera il danno arrecato ai cittadini, proprietari immobiliari e proprietari fondiari, piccoli e medi in particolare, di Bellinzona. In maggiore pericolo i cittadini dei Quartieri periferici di Bellinzona.

  3. Il bellinzonese ha un grande bisogno di terreni in posizione strategica da destinare al lavoro (industria leggera, artigianato, Start up, …), all’istruzione, alla ricerca, all’industria del turismo (la scuola alberghiera e un nuovo albergo), allo svago cittadino (ristoranti, bar, locali dove esercitare musica, …), ecc.
    Sono 2 i terreni che rispondono a queste esigenze: questo delle ex-Officine di Bellinzona e le Ferriere Cattaneo a Giubiasco.

  4. Cos’è una Almenda?
    Nel Medioevo germanico, territorio comune indiviso, situato fuori del villaggio agricolo, dove i membri della comunità potevano andare a far legna o mandare al pascolo gli animali. (dal vocabolario Treccani)
    Nel frattempo, nelle varie Allmend svizzere i contenuti sono un po’ cambiati:

    • nella Allmend di Lucerna lo stadio del calcio e centri commerciali

    • nella Allmend di Berna la pista di ghiaccio Postfinance-Arena e centri commerciali

    • nella Allmend di Zurigo Brunau, impianti sportivi (campi di calcio, Freestyle-Park, Bike-Park, …)

    E’ questo che vogliamo?
    Dov’è l’ambizione di voler considerare questo comparto come il principale polo di sviluppo nel comparto centrale della “Città”?
    E’ intollerabile che in un Comune i cui cittadini sono così “sensibili” alla quiete privata e refrattari ai rumori molesti (vedi legge dei 60 decibel), si possano concepire edifici residenziali (privati e presuntamente di lusso) che si affacciano su uno spazio pubblico definito come Almenda.

  5. Il progetto proposto non rispetta la storia di questo comparto e non considera topografia e morfologia del luogo e le necessarie relazioni con le preesistenze (Quartiere San Giovanni, viale Officine, via Ludovico il Moro, viale Stazione, la Stazione, il tracciato ferroviario).
    E’ assurdo l’arretramento di circa m 12 dal confine degli edifici lungo il viale Officine; che non è un’autostrada.
    L’unico elemento che rispetta (considera) una preesistenza è l’allineamento degli edifici sul lato est della cosiddetta “Almenda” che riprende l’allineamento degli edifici che si affacciano sulla via Cancelliere Molo e del confine ovest del Quartiere Pantera.
    Però è disastroso il rapporto di questi edifici allineati sul lato est della “Almenda” con l’area della ferrovia e della stazione, sul lato est delle ex-Officine.

  6. Non v’è nessuna relazione, del presente progetto, con il viale Stazione e la Stazione e la fascia strategica, parallela ai binari FFS, sul confine est del Comparto, a nord della Stazione.

  7. Nel progetto proposto non vi è alcuna relazione tra gli edifici dedicati alla residenza, di proprietà FFS e gli edifici di proprietà Cantonale e Comunale riservati al lavoro, all’istruzione, alla ricerca, all’industria del turismo, allo svago.

  8. Nel frattempo le FFS si sono accorte che le superfici residenziali non sono più tanto redditizie e il Municipio si è piegato alle richieste delle FFS concedendo, senza condizioni, lo sfruttamento di quelle superfici per contenuti misti. (???)

  9. La “Cattedrale”, che è schiacciata tra gli edifici che saranno di proprietà Cantonale e Comunale, non può essere concepita come una piazza coperta con verdura e alberelli dentro grossi vasi da fiore e … .
    La “Cattedrale”deve essere strutturata e attrezzata per diventare spazio e luogo di cultura; per esposizioni, concerti, conferenze, dibattiti, …

  10. Alberature
    Al capitolo “4.3 Piano delle aree aperte” si legge:
    le linee a pallini verdi significano l’obbligo di mettere a dimora un filare alberato, … secondo un disegno che lo specifico progetto di sistemazione esterna dovrà definire, ma che non è ancora vincolato in modo dettagliato nella pianificazione.
    Faccio presente che i filari d’alberi, per quanto precari, sono già presenti lungo via Ludovico il Moro e lungo il viale Officine. Molto discutibile il filare proposto lungo via al Prato; peggio per quanto riguarda il filare proposto sul lato est dei lotti A5, A6 e parte del lotto A7.
    Si legge inoltre:
           “Dal momento che l’arredo verde dovrà essere precisato attraverso specifici concorsi di progettazione (anche per l’area pubblica), in sede di piano particolareggiato non è necessario andare oltre nella rappresentazione grafica.
    Frasi che mi sembrano significative! Il vuoto assoluto.

  11. Accesso ferroviario
    Considerando le varie attività che potranno svilupparsi su questo comparto, è logico rinunciare ad un accesso ferroviario esistente? (???) NO! Non è logico e neanche intelligente!

  12. Accesso viario per veicoli
    E’ evidente che automobili e autocarri devono poter rifornire i vari edifici di questo comparto. Come? (???)
    Una piazza di giro e di fornitura per autocarri e di accesso a posteggi per automobili, sul lato nord del comparto Officine, lungo via al Prato, è molto probabilmente la soluzione più semplice, anche per sgravare dal traffico veicolare il centro del borgo.

  13. Posteggi auto
    Non c’è un progetto per risolvere coerentemente i posteggi, ne per le quantità ne per la loro ubicazione.
    Si capisce solo che sono interrati sotto i futuri edifici. Gli accessi, con relative rampe, sono vaghi e assurdi!

  14. Posteggi biciclette?

  15. Le tappe di questo “Piano particolareggiato Quartiere Officine – PP-QO”, testimoniano tutto lo scempio di questo progetto. Nel “1. Rapporto PPQO”, pag. 46 si legge:
    “Al momento non è possibile definire delle tempistiche attendibili per le diverse tappe. La realizzazione della tappa 1 dipende dalla tempistica del trasloco dello stabilimento delle Officine FFS e dello smantellamento delle sue strutture, presumibilmente tra il 2030 e il 2035. Le tappe successive, che si susseguiranno sull’arco di almeno i due decenni successivi, dipenderanno dall’evoluzione del mercato immobiliare regionale per quanto riguarda i lotti di tipo A, B e C e dalle esigenze e priorità realizzative di spazi e strutture di interesse pubblico per i lotti D e E.”
    Premesso che tutta l’area delle ex Officine è da destinare al lavoro, all’istruzione, alla ricerca, all’industria del turismo, allo svago e non alla residenza, è inconcepibile che la prima tappa preveda, oltre alla ristrutturazione della “Cattedrale” e la preparazione del vuoto per la “Almenda” (???), gli edifici residenziali (ora anche con la possibilità di contenuti misti) sui lotti A1 e A2, lungo il viale Officine e sull’angolo con via Ludovico il Moro.
    Se proprio si deve iniziare questi lavori, sarebbe più logico cominciare con i lotti A5, A6, A7, D1, D2 e D3;
    prima di tutto perché nei prossimi 15 anni non ci sarà richiesta di superfici residenziali, secondo perché è più interessante, e c’è la necessità, di avere spazi per lavoro, ricerca, industria del turismo, contenuti misti, ecc., a ridosso della ferrovia e in prossimità della stazione.

  16. I riali
    C’è la volontà di riportare a cielo aperto lo scorrimento dei corsi d’acqua.
    Nel “1. Rapporto PPQO”, pag. 30 si legge:
    Il tratto tombinato dei riali Noco e Riganella, sotto i lotti A5, A6 e A7, dovranno essere smantellati e il corso d’acqua riportato a cielo aperto attraverso la ‘Almenda’”. (???)
    Lo si propone come se fosse un riale che attraversa un territorio comune indiviso, situato fuori del villaggio agricolo, dove i membri della comunità potevano andare a far legna o mandare al pascolo gli animali.
    Si legge anche:
    alcuni tratti tombinati del Riale Boné attraversano i lotti A5 e B; in questi punti l’edificazione dovrà tenere conto della presenza di questi tratti, rispettivamente saranno necessarie delle correzioni del tracciato degli stessi”. In sintesi significa lasciare le cose come stanno senza considerare che l’area è oggetto di un “Piano particolareggiato Quartiere Officine – PP-QO”.
    Dov’è l’ambizione di voler considerare questo comparto come il principale polo di sviluppo nel comparto centrale della “Città”?

  17. Indici di sfruttamento
    Attualmente, a Bellinzona, l’area con il maggior indice di sfruttamento, 1.8, si trova lungo il viale Stazione.
    Sull’area delle ex-Officine è concesso un indice del 2.2 sui terreni riservati alle FFS e di 2.0 sui terreni riservati al Cantone e al Comune.
    Il presente “Piano particolareggiato Quartiere Officine – PP-QO” non rispetta questi indici assegnati perché l’indice non va calcolato su tutta l’area ma sui terreni “privati” scorporati da strade, piazze, parchi pubblici, compresa l’area dedicata alla fantomatica “Almenda” (prati secchi, orti pubblici, area da sballo e picnic, …).
    Calcolando correttamente gli indici di sfruttamento di questa proposta progettuale siamo almeno ad un indice di 4.0.
    Illegale!!!
    Non ho deciso io di imporre Indici di Sfruttamento (is).

Alla luce di questi fatti, il presente “Piano particolareggiato Quartiere Officine – PP-QO” è da buttare e l’esercizio è da rifare organizzando un concorso d’architettura aperto a tutti; sarà fondamentale la stesura del nuovo bando di concorso (possibilmente aperto, libero).

In allegato, dal “Quaderno” di FA n. 29 del 10 dicembre 2020: 
Bellinzona. “Periferia cancerogena e Nuovo Quartiere Officine”.

Renato Magginetti
Architetto FAS