Officine FFS Bellinzona
L’area delle “Officine” deve rimanere riservata all’industria leggera, all’artigianato, al lavoro in genere e noi proponiamo anche l’Industria del Turismo.
Bellinzona è in piena bolla immobiliare nonostante che, con un referendum, sia stata sospesa l’edificazione dei terreni di Pratocarasso e il Cantone abbia bloccato l’edificazione dei terreni lungo via Tatti.
Permettere edifici residenziali e commerciali su quest’area, delle Officine FFS, significherebbe compromettere definitivamente i piccoli e medi proprietari fondiari e immobiliari; la morte della città di Bellinzona.
A Locarno, Ascona, Lugano c’è il lago; a Bellinzona manca uno specchio d’acqua, grande.
Uno specchio avrebbe una forma regolare, è interessante perché ci si puòspecchiare.
Vogliamo che la facciata principale della “Cattedrale” e i nuovi edifici che definiscono lo spazio vi si riflettano.
Per risanare tutta l’area, fortemente inquinata, si dovranno abbattere gli edifici esistenti, obsoleti, di scarso valore architettonico; fatta eccezione per la “Cattedrale”; e scavare.
Ecco che abbiamo già l’invaso per lo specchio d’acqua, alimentato dai riali che scendono dalla montagna.
Sul perimetro dell’area, lungo il viale Officine, via Lodovico il Moro e lungo l’area ferroviaria, a monte, nuovi edifici delimiteranno lo specchio d’acqua.
Lungo il viale Officine, il piano terra sarà in gran parte porticato per dare trasparenza e percepire l’interno di questo grande spazio con acqua, nove auditori a grappoli di tre, come sospesi nell’aria, e una larga torre quadrata, in dialogo dialettico con la “Cattedrale”, con il sagrato della chiesa di San Quirico e con i Castelli (Patrimonio UNESCO).
Per quanto riguarda i contenuti: al piano terra ci saranno spazi dedicati ai servizi per gli impiegati e alla ristorazione; ai piani superiori superfici flessibili dedicati al lavoro e a istituti di formazione. Nella torre ci saranno le stesse attività e, ai piani superiori, una struttura alberghiera in simbiosi con la Scuola superiore alberghiera e del turismo.
Il turismo evolve; sempre più importante quello congressuale, ma emergente quello in arrivo dalla Cina, dall’India, dal sud-est asiatico dal Brasile, per i quali le Alpi rappresentano un’attrazione forte.
Sarebbe interessante una simbiosi tra i due tipi di turismo perché l’Europa e in particolare la Svizzera avrebbero un potenziale nella sensibilizzazione alla cultura: cultura della democrazia, cultura del rispetto dell’ambiente, cultua delle relazioni tra popoli in particolare. Ricominciamo dall’agorà.
Le facciate dell’edificio perimetrale saranno molto ripetitive (vuoti alternati a pieni, da soletta a soletta, sfalsati tra un piano e l’altro) ma variamente colorate, grazie alla pubblicità delle tante attività dietro le facciate.
La torre, per contro, sarà tutta vetrata, tranne le solette, per riflettere il cielo e le montagne.
Un bacino d’acqua di questo tipo potrebbe essere molto interessante per regolare, contenere, le piene in caso di piogge torrenziali che, con il cambio del clima, saranno sempre più virulenti.
Le Officine FFS
E’ semplicemente inconcepibile che si possa anche solo immaginare che queste aree, da dedicare al lavoro, possano essere trasformate in zone commerciali, culturali e o residenziali.
Il Centro di Competenze e le Officine FFS di Bellinzona
(articolo pubblicato su La Regione)
Probabilmente un Centro di competenze è un luogo nel quale si concentrano “esseri (persone) competenti, che hanno perizia, abilità, cognizione, esperienza in un campo, in una determinata attività”.
Competenze è al plurale il che fa pensare a un Centro con persone con esperienze in campi e attività diversi.
Ci vorremmo mettere anche la perizia, l’abilità, la cognizione, l’esperienza dell’architetto; per dire che le Officine FFS rappresentano un luogo, pensato, straordinario e strategico nel disegno della città di Bellinzona. E’ un luogo dedicato al lavoro; lo si percepisce (lo si vede).
Un’area piana definita dal viale Officine e da via Ludovico il Moro caratterizzata da un monumentale edificio che qualcuno ancora chiama “La Cattedrale”. Esigenze funzionali hanno richiesto la costruzione di nuovi edifici, il cui valore architettonico è scarso; c’è da chiedersi se l’attuale organizzazione logistica del comparto sia ancora sufficientemente razionale. Evidentemente dipende dalle attività che vi si vogliono svolgere.
In attesa di decidere i contenuti e le attività di un immaginabile “Centro di Competenze” a “noi” sembra più utile costruire, in posizione strategica, superfici strutturate da affittare, a prezzi competitivi, alle più svariate, piccole o grandi industrie o aziende che impiegano personale qualificato.
Sull’area delle Officine FFS sarebbe molto facile. Basterebbe costruire il margine del comparto; edifici di 5-6 piani d’altezza per una profondità di 15-18 metri lungo il viale Officine e via Ludovico il Moro in modo da definire l’area e proporre un fronte, una facciata verso la città.
E’ un potenziale da 75’000 a 100’000 metri quadri da costruire e affittare a tappe, senza toccare gli edifici esistenti.
In Svizzera si conoscono molti esempi virtuosi, citiamo in particolare i “Technopark” di Zurigo e di Winterthur (http://www.tpw.ch/start.cfm, http://www.technopark-allianz.ch/start.cfm)
ReMa
Bellinzona non è Zurigo
(articolo pubblicato su La Regione)
Lavoro in casa e dappertutto, perché il mio ufficio ci sta tutto concentrato in un portatile connesso.
Vantaggi e svantaggi. Il fatto di uscire di casa, il distacco dalla sfera domestica, hanno pregi sicuri e percepisco che il lavoro progredisce anche grazie allo scambio ed al confronto con altre persone, non necessariamente colleghi.
Tuttavia molti impieghi obbligano a recarsi sul posto di lavoro; per esempio alle Officine FFS.
Proprio sulle Officine è in corso un gran dibattito, solo in parte interessante.
Si può capire l’idea di trasferire, a Biasca sotto la Santa Petronilla o nell’area industriale presso la stazione FFS di Castione, parte dei lavori attualmente esercitati sul sedime delle Officine FFS. Soprattutto se si tratta di lavori che causano rumori molesti, che necessitano di grandi superfici, anche di deposito e per i quali è forse meglio scegliere terreni di minore pregio economico e più strategici.
Però quella delle Officine FFS di Bellinzona deve restare area dedicata al lavoro; lavoro industriale, artigianale, tecnologico, terziario, di ricerca, … ma area di lavoro qualificato. Un’area industriale pregiata.
E noi (che non è un Noi aulico) che avevamo già suggerito l’idea di inserirvi la nuova sede del IRB e relative StartUP e derivati, al tempo del referendum, possiamo coerentemente condividere le tesi espresse sul CdT dal Signor Ambrosini segretario regionale dell’UDC che, sull’area delle Officine, prospetta il Nuovo Ospedale Cantonale Specialistico. Un ospedale è un luogo dove, oltre ai molti pazienti, sono concentrate molte persone che esercitano lavori molto diversi e molto qualificati.
Quest’area sarebbe davvero strategica e le Officine potrebbero continuare a mantenervi attività artigianali di punta, altamente tecnologiche.
Dobbiamo anche spiegare perché siamo assolutamente contrari alla proposta del Sig. Rocco Cattaneo che sull’area delle FFS proporrebbe pregiati edifici residenziali?
Da tempo invitiamo a cogliere le grandi potenzialità di Bellinzona e trasformare questo povero borgo, assediato da banale periferia, in una vera cittadina a misura d’uomo, concentrata attorno ai castelli patrimonio UNESCO, al Centro Medievale ed Ottocentesco ed al grande Parco Attrezzato con importanti edifici ed impianti pubblici. Si tratta di trasformare in quartieri urbani e cittadini le aree tra il viale G. Motta e la via Varrone (con il Convento dei Frati) e tra il viale S. Franscini ed il Dragonato.
Tra l’altro in questo modo si aumenterebbero notevolmente la qualità di vita e, soprattutto, i valori dei terreni di moltissimi cittadini che da generazioni pagano le imposte a Bellinzona.
Per contro se si dovesse accettare di costruire edilizia residenziale sull’area delle Officine FFS otterremmo più probabilmente una flessione dei valori immobiliari dei piccoli proprietari. Bellinzona resterebbe un povero borgo assediato; dormitorio. L’affare lo farebbero i soliti, pochissimi, che “gestiscono“ il grosso capitale anonimo.
Auguri Signor Cattaneo Rocco!
Renato Magginetti,
“Care/i cittadine/i”
(articolo pubblicato su La Regione)
Avevo partecipato all’ultimo “incontro con i quartieri” organizzato dal Municipio al Centro Spazio Aperto. Un buon pubblico, composito; le autorità, concilianti, ammettono che ci sono ancora alcune piccole difficoltà, sanno che hanno lavorato tantissimo, ci rassicurano che va tutto benissimo.
Personalmente m’aspettavo una maggiore progettualità, una visione più ampia, anche nei tempi.
Comunque ogni terza frase cominciava con “Care/i cittadine/i”. Commovente, gratificante. Se fosse vero, pensavo, avrebbero trovato il tempo per rispondere ad almeno una delle mie tante suggestioni che ho trasmesso loro; direttamente tramite e-mail, indirettamente con articoli su “La Regione” o sulla “Rivista di Bellinzona”.
Va tutto benissimo anche alle Officine FFS la cui superficie è di mq 120’000.
“Care/i cittadine/i”,
è terreno industriale che le FFS avevano ricevuto in regalo in cambio di molti posti di lavoro.
Oggi un terreno industriale non dovrebbe valere più di Fr. 500.- al mq.
Le FFS cederebbero alla città una parte del terreno, mq 45’000, ma in cambio dovrebbero ricevere, dal Cantone e dal Comune, Fr. 120’000’000.-, pari a Fr. 2’666,66 al mq.
Non solo; le FFS pretendono che le autorità modifichino il PR per i restanti 75’000 mq, i più pregiati perché vicino alla stazione e alla città, che restano di proprietà FFS.
Modifiche di PR che permettano edifici residenziali, commerciali, culturali, ecc.
Significherebbe aumentare il valore del terreno da Fr. 500.- al mq ad almeno Fr. 2’500.- al mq; dunque un “guadagno” di almeno Fr. 2’000.- x 75’000 = Fr. 150’000’000.- che sommato ai Fr. 2’000.- x 45’000 = Fr. 90’000’000.- dà un “guadagno” totale di almeno Fr. 240’000’000.-.
Pare abbiano anche già chiesto l’esenzione della TUI (la tassa sugli utili immobiliari).
Con uno slogan efficace l’MPS scrive: *OK, il prezzo è giusto: Cantone e Comune decidono di “pagare il pizzo” alle FFS: un milione per ogni posto di lavoro “salvato”.
Sbagliano anche loro; il “pizzo” sarebbe di almeno 2 milioni per ogni posto di lavoro salvato.
Sarebbe la morte per Bellinzona che è già sull’orlo del baratro per quanto riguarda la bolla immobiliare e a farne le spese non solo i piccoli e medi proprietari fondiari e immobiliari che da generazioni pagano le tasse a Bellinzona.
E cosa significa alienare terreni agricoli, terreni che sono ancora di proprietà privata, a Castione piuttosto che portare le Officine FFS a Giornico, Personico, Bodio?
Intanto creare altre inevitabili controversie, diatribe, polemiche, contese, dispute e proteste che permetteranno alle FFS di poter dire: vedete con il popolo ticinese non si può discutere.
Intanto rivalutare i terreni a livello contabile perché un terreno agricolo vale al massimo Fr. 50.- al mq. Inoltre è evidente che un nuovo capannone “tecnologicamente all’avanguardia” sarà più facile da vendere o affittare a Castione piuttosto che a Bodio, Personico, Giornico.
E sarebbe importante capire come, e chi paga, il risanamento del terreno inquinato.
Mi sembra di vedere pochi cittadini. Le autorità sono elette dalla maggioranza del popolo che vota.
Renato Magginetti
I risultati sono lì da vedere; Le Officine FFS
(articolo pubblicato su La Regione)
Se una persona di sinistra, indipendente, per difendere i più deboli (donne, giovani, operai, impiegati e piccoli artigiani con paga da fame, spesso a lavorare su chiamata), deve prendere le difese dei piccoli e medi proprietari fondiari e immobiliari, significa che siamo “alla frutta”.
Di fatto, a Bellinzona, i partiti di governo assecondano, favoriscono i poteri forti, il grande capitale (che s’insabbia nel mattone), le grosse aziende come le Ferrovie Federali. Le FFS! Che sono strutturate in tre comparti; passeggeri e merci sono considerati pubblici per godere importanti finanziamenti (pubblici). Il comparto immobili è considerato privato per permettere loro di fare tutti i loro “interessi” (privati).
A Bellinzona le FFS ci spiegano che l’area delle Officine non è più adeguata (sono 10 anni che tentano di smantellare tutto; abbiano almeno il coraggio di dire che la globalizzazione).
La verità è molto più semplice, è un’area industriale di 120’000 mq (ricevuta in cambio di molti posti di lavoro) e come tale non può valere più di 500.- Fr. al mq. Però se si cambia il Piano Regolatore per costruire edifici residenziali, commerciali, culturali e quant’altro, quell’area può valere almeno 5 volte di più.
Messe alle strette (???) le FFS promettono di trasferire le Officine in un nuovo capannone, tecnologicamente all’avanguardia, a Castione, e cedono alla città e al Cantone 45’000 mq. In cambio ricevono Fr. 120’000’000.- (franchi centoventi milioni) pari a Fr. 2’666.66 al mq per il terreno ceduto. In realtà risulta che il capannone serve alle FFS per posteggiare i loro treni passeggeri e permetterne la piccola manutenzione; niente a che vedere con il volume di lavoro e le competenze attuali, e possibili, delle Officine FFS!!!
Non mi arrabbio con le FFS che spudoratamente e subdolamente tentano di sfruttare senza scrupoli ma con chi glie lo permette e li agevola.
I terreni delle Officine sono pregiati perché a cavallo del centro, vicini alla stazione e attaccati alla ferrovia e proprio per questo devono restare terreni industriali, artigianali o comunque dedicati al lavoro. A suo tempo avevamo ipotizzato di trasferire su quest’area l’ospedale cantonale, l’IRB e, più recentemente, i 1’000 posti di lavoro che il Credit Suisse, con un’operazione simile, pretende di realizzare sui suoi terreni in via Tatti.
Le autorità e i cittadini di Bellinzona non si rendono conto che permettere di costruire edifici residenziali, commerciali e culturali, anche solo su una minima parte delle Officine, sarebbe la morte della città che è già sull’orlo del baratro a causa della bolla immobiliare. Non le vedete le tante gru? Ricordatevi che i grossi capitali, che investono 50/100 milioni al colpo, stracciano i prezzi e non fanno lavorare i piccoli artigiani, gli architetti, gli ingegneri del posto e bruciano il mercato ai tanti piccoli e medi proprietari fondiari e immobiliari che da generazioni pagano le imposte a Bellinzona.
Re Ma (2’946 battute, spazi compresi)
C’erano le Officine FFS.
Le ferrovie avevano ricevuto 120’000 mq in cambio di lavoro a Bellinzona.
Ha funzionato molto bene per quasi 120 anni.
E’ terreno industriale e artigianale, valore massimo, oggi, Fr. 500.- al mq.
E’ evidente che le FFS non hanno più bisogno delle Officine di Bellinzona.
Si può capire. Ce lo dicano con chiarezza. Le FFS, oggi, i treni merci e le locomotive li prendono in leasing se non addirittura a noleggio. Per i treni passeggeri, i Tilo e domani i GR1, non si sa ma per la nuova “Officina” di Castione si parla di piccola manutenzione. Il “Centro di Competenze” alle FFS non interessa ed è per questo che cedono 45’000 mq affinché se ne occupi il Comune e il Cantone. Cedono la parte nord del terreno con la “Cattedrale” che è un bene protetto, con vincoli che alle FFS non covengono.
E’ per questi motivi che la Città e il Cantone devono riscattare tutto il terreno delle Officine FFS; è ovvio: Fr./mq 500.- x mq 120’000 = Fr. 60’000’000.-.
Si tratterà di spigare la differenza tra espropriazione, riscatto equo, riscatto criminale e alienazione.
Alienazione, sostantivo femminile: 1. Trasferimento di proprietà o di diritti.
2. Alienazione mentale, demenza, infermità
mentale.
Quando ti espropriano il terreno (per esempio per allargare la strada) ti danno al massimo il valore commerciale.
Il riscatto del terreno delle Officine FFS permetterà alla Città e al Cantone di avere tutto il tempo per ripensare e riqualificare, quel comparto importante per la Città ed il Cantone.
Le FFS non sono d’accordo? Benissimo? Che se lo tengano tutto il loro terreno! Però, di conseguenza, quel terreno dovrà rimanere zona industriale-artigianale, valore massimo Fr./mq 500.- e faranno il piacere di decontaminarlo.
E’ comprensibile che le FFS tentino di sfruttare senza scrupoli i loro terreni; è gravissimo che i politici e i cittadini di Bellinzona e del Cantone permettano questo. (Dobbiamo regalare alle FFS almeno Fr. 240’000’000.- per farci portar via le Officine? … e rompere il mercato ai piccoli e medi proprietari fondiari e immobiliari che da generazioni pagano le imposte a Bellinzona? … e togliere il lavoro ai piccoli e medi professionisti, tecnici indipendenti, impresari costruttori, artigiani, …, della regione?).
Altro fatto molto grave; il concorso del Masterplan della Nuova Bellinzona nel quale il terreno delle “Officine” è scorporato. A breve, verrà indetto un concorso specifico per le Officine. Chissà perché? E’ ovvio!
Il Masterplan per la Nuova Bellinzona avrà tempi più lunghi, mentre che le FFS, la torta, la vogliono mangiare subito, incuranti delle priorità della città e del Cantone.
In un secondo tempo, quando avremo capito come vogliamo organizzare la Nuova Bellinzona, e quando la Città e il Cantone avranno riscattato il terreno, si potrà fare il Masterplan per il terreno delle Officine.
Per quanto riguarda lo spostamento a Castione, si deve sapere che non sono le competenze e il volume delle attuali Officine che vengono spostate. No! E’ un capannone che le FFS necessitano per parcheggiare i treni (i Tilo e in futuro i GR1) che attualmente vengono posteggiati alla bell’e meglio in varie stazioni. Questo capannone dovrà permettere la piccola manutenzione, significa la pulizia delle carrozze a fine corsa e la sostituzione di oggetti deteriorati. (lavoro qualificato? E’ questa la decantata eccellenza ticinese?)
Evidentemente questo capannone dovrà trovarsi vicino al terminale del Tilo, dunque a Bodio/Biasca.
Perché le FFS vogliono costruire questo capannone a Castione? Intanto per una questione contabile; gli 80’000 mq, che attualmente sono agricoli (terreno SAC), valgono al massimo Fr. 15.- al mq. Soprattutto significa che le FFS considerano Castione il terminale del Tilo, escludendo la Riviera e le valli superiori.
Anche contro questo le autorità e noi cittadini di Bellinzona e del Cantone dobbiamo ribellarci.
Renato Magginetti (3‘865 caratteri, spazi compresi)